La responsabilità nello sviluppo sostenibile

1 settembre 2019

Più donne, più cooperazione nelle aree fragili, tanta formazione e meno plastica. Il Bilancio di Sostenibilità di Confcooperative segna traguardi sempre più significativi nel segno dell’Agenda 2030

È online il Bilancio di Sostenibilità di Confcooperative (scarica e leggi l’allegato). Continua il percorso di “materialità” avviato da quattro anni. Diversi gli obiettivi centrati e ancora più sfidanti gli impegni per il futuro: dalla maggiore presenza di donne negli organi dell’associazione nazionale e nei territori alla formazione di dirigenti e dipendenti, passando per una tutela ancora più sensibile della buona cooperazione per contrastare quella falsa, fino alla totale eliminazione della plastica e alla digitalizzazione di processi e flussi informativi per abbattere l’uso di carta. 

“Anche quest’anno il focus dell’organizzazione si concentra intorno al SDG 8 dell’Agenda 2030 per contribuire a garantire lavoro dignitoso in una dinamica dicrescita economica - afferma il presidente Maurizio Gardini - ma non sono da meno altri impegni, come quello per una governance più equilibrata in genere e generazioni e per un’educazione di qualità che ci fa investire sia sulla formazione interna sia sui tirocini per i giovani delle scuole”.  Da quest’anno il Bilancio di Sostenibilità di Confcooperative allarga il suo perimetro alle realtà del territorio e alle pratiche con cui la cooperazione concorre al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. 

 “Un impegno che abbiamo preso verso la società e verso le comunità perché siamo convinti che la cooperazione sia un attore decisivo nello scenario globale su questo fronte - continua Gardini - le nostre imprese sono spesso più innovative dell’innovazione politica e di quella normativa, perché investono in attività e promuovono un paradigma di sviluppo più empatico con le persone”. 

 Uno dei nuovi paradigmi è quello della cooperazione di comunità che rappresenta oggi un’avanguardia per la costruzione di territori fertili per l’economia sociale e la solidarietà.

“È per questo motivo che un’ampia parte del Bilancio di Sostenibilità lo abbiamo dedicato proprio alle cooperative di comunità, che consideriamo un’avanguardia nel Paese. Nel report ritroviamo tante esperienze che Confcooperative insieme a Fondosviluppo ha iniziato a sostenere dopo aver verificato quanto impegno, quanta visione, quanta intraprendenza e quanta resilienza stiano popolando le aree interne del Paese. E non solo quelle interne - sottolinea Fabiola Di Loreto direttore generale di  Confcooperative - Abbiamo inoltre ampliato lo sguardo anche alle Unioni, due in questo Bilancio, che hanno iniziato a dire e a fare cose interessanti in merito alla sostenibilità e che aprono la pista a quanti, nei territori, si sentono pronti a dare l’esempio sia per provocare cambiamenti sia per produrre innovazione”. 

“Il percorso che stiamo facendo ci porta ad avere maggiore consapevolezza delle potenzialità del movimento cooperativo di fronte alla necessità di essere tutti preparati a dare un contributo alla sostenibilità della società e della sua organizzazione economica e sociale” conclude il presidente Gardini.

 Alcuni numeri rilevanti per la sostenibilità: 

- + 4% di donne negli organi nazionali- 40.5% dei soci delle cooperative è donna - 34,3% delle cooperative aderenti attive sono femminili (cioè a prevalenza di soci donne)- 60,7% di occupati è donna- 80% no plastic da gennaio 2018- Formazione destinata al 100% dei dipendenti e dei dirigenti nazionali

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